ATRIO METROPOLI

Gli scavi e le ricerche che hanno interessato, in tempi e modalità diverse, il sito su cui sorge la Basilica dei Martiri Turritani, hanno portato alla luce un’importante e vasta area archeologica attraverso la quale è possibile tornare ai primi secoli del Cristianesimo in Sardegna. Il complesso monumentale di Monte Agellu (dal latino agellus: piccolo campo, cimitero) occupa infatti il sito di un’antica necropoli ai margini della colonia romana di Turris Libisonis.

La necropoli di Monte Agellu , nella sua parte più affascinante situata al di sotto dell’Atrio Metropoli, è una fonte straordinaria di informazioni sulla storia della città in età romana: le differenti tipologie di sepoltura (sarcofago; fossa semplice; “alla cappuccina”), la varietà degli apparati decorativi (stucco; mosaico etc.) e il ricco patrimonio di epigrafi, in gran parte databili al IV secolo dopo Cristo, disegnano un ritratto suggestivo e a tratti toccante della società e degli abitanti di Turris nei primi secoli del Cristianesimo e ci parlano, insieme ai resti monumentali portati alla luce nell’adiacente Atrio Comita, delle radici antiche di una devozione che da secoli ha nel complesso monumentale dei Martiri Turritani il suo centro. Devozione ma anche legami e affetto: gran parte delle iscrizioni funerarie conservatesi sono dedicate a donne, diverse per età e ceto sociale, come la giovanissima Adeodata, morta a soli 16 anni; le giovani Musa e Febraria e le più anziane matrone Turritana e Matera. Il lungo e appassionato elogio funebre pone quest’ultima, in particolare, come benefattrice e punto di riferimento per la comunità cristiana della città.

Accanto all’area cimiteriale è possibile inoltre vedere una grande cisterna sotterranea, riutilizzata in età medievale e moderna, originariamente connessa al sistema di approvvigionamento idrico della città romana

Basilica di San Gavino e Atrio Metropoli

GPS 40°49’55.79” N 8°24’3.33” E